La Cambogia è entrata a pieno titolo nei circuiti turistici più ricercati. Il paese – dopo anni di guerre, isolamento e povertà – è riuscito a emergere e a porsi come uno dei paesi del sud-est asiatico più interessanti da visitare. I suoi antichi templi, la ricca tradizione culturale, le architetture antiche e moderne che si amalgamano, le spiagge deserte, i lunghi fiumi impetuosi, le foreste sono un invitante biglietto da visita. Gli imponenti scenari naturali e il recupero degli antichi templi come quello di Angkor rendono un viaggio in Cambogia, un’avventura da vivere. Rispetto ai vicini Vietnam, Laos e Thailandia, tuttavia, la Cambogia soffre ancora di alcuni ritardi: molte zone – potenzialmente turistiche - sono ancora contaminate da mine anti-uomo da bonificare. Si consiglia di non allontanarsi dagli itinerari attualmente predisposti e frequentati.
Come si pianifica un viaggio in Cambogia
Per pianificare al meglio un viaggio in Cambogia è importante conoscere quale sia la stagione migliore. Il paese può essere diviso in due macro periodi:
- La stagione secca che va da ottobre ad aprile;
- La stagione delle piogge da maggio a settembre.
Il periodo migliore per visitare il paese è tra ottobre e gennaio, una stagione in cui è facile trovare temperature gradevoli e giornate soleggiate. In sostanza, trascorrere un Capodanno o un Natale in Cambogia è una vacanza ideale per sfruttare al meglio la “pausa natalizia” dell’emisfero boreale; mentre muoversi durante il periodo estivo boreale significa incorrere nella stagione peggiore in Cambogia, con monsoni e piogge torrenziali.
I voli verso la Cambogia sono previsti da quasi la maggior parte delle compagnie aeree. Gli spostamenti interni, invece, sono ancora difficili per mancanza di servizi e reti attrezzate. Il noleggio auto è sconsigliato perché la patente europea non è riconosciuta e le linee ferroviarie sono poco valorizzate e potenziate. I collegamenti tra le principali destinazioni turistiche sono, però, garantite dagli autobus, minibus e taxi locali. Per coprire le lunghe distanze, per esempio tra la capitale Phnom Penh e il tempio di Angkor nella provincia di Siem Reap è opportuno valutare 45 minuti di volo in aereo, in alternativa a un viaggio di 6 ore in autobus.
I documenti necessari per entrare in Cambogia sono il passaporto e il visto turistico obbligatorio (la durata è di 30 giorni consecutivi e per un accesso unico, ovvero non si può entrare e uscire dal Paese con lo stesso visto). Il visto si può ottenere prima della partenza o all’arrivo nel Paese. È accettato sia il visto che il passaporto elettronico. Prima della partenza verificare la correttezza e l’adeguatezza di tutta la documentazione necessaria.
La valuta locale è il riel cambogiano, ma sono accettati i pagamenti con carta di credito e dollari americani. I bancomat locali, infatti, erogano dollari. Per le piccole transazioni (acquisto di souvenir o spostamenti con il tuk tuk) anche se si paga in dollari, si può ricevere il resto in riel.
La durata del viaggio dipende dal tempo a disposizione, dall’interesse per alcuni itinerari culturali, dalle aspettative, dai mezzi di trasporto scelti e dai propri ritmi di visita. Basti considerare che l’area archeologica di Angkor si estende per 400 km2: ci si potrebbe trascorrere tutto il tempo lì se si è amanti dell’arte cambogiana, oppure dedicarvi il minimo indispensabile. Una visita al tempio soddisfacente – considerando le distanze con le altre destinazioni turistiche – richiede almeno due notti e tre giorni. Il biglietto di ingresso, infatti, prevede tre formule diverse: 1 giorno, 3 giorni o 7 giorni.
La Cambogia in sintesi: cosa vedere
L’attrazione turistica più eloquente è l’esteso complesso dei templi di Angkor. Le antiche popolazioni khmer hanno concentrato su una superficie relativamente “piccola”, l’insieme di tutte le cattedrali europee: dall’Angkor Wat che è il più grande edificio religioso al mondo al Bayon, noto per gli immensi volti in pietra, dal Banteay Srei con i suoi raffinati rilievi alle rovine di Beng Mealea, dal Ta Prohm alla piramide di Koh Ker. La città che è il punto di partenza per le escursioni verso i templi è Siem Reap che, a sua volta, si è sviluppata come città turistica di livello internazionale con una ricca offerta di strutture ricettive e ristorative. L’intera provincia è molto ben sviluppata. Particolarmente interessanti sono i villaggi galleggianti sul lago Tonlé Sap.
Gli amanti delle spiagge e delle immersioni possono concentrare la loro visita alle isole meridionali di Koh Rong e Koh Rong Sanloem. Poco attrezzate, queste isole permettono, però, di calarsi in un sogno tropicale tra spiagge con sabbia silicea e fitte giungle alle spalle.
La capitale Phnom Penh merita un soggiorno. Caotica e frenetica nella sua corsa allo sviluppo, mantiene ancora molti aspetti affascinanti e tradizionali di grande impatto e contrasto. Sul lungofiume si sono sviluppati i più raffinati alberghi, ristoranti e locali notturni.
Un’altra provincia degna di nota è il Kampot, caratterizzata da cittadine tradizionali, con pagode, parchi nazionali e spiagge tropicali. L’area è molto ben sviluppata e offre diverse tipologie di strutture ricettive e una varietà di ristoranti e locali tipici. Il villaggio di Kep è il punto di partenza per escursioni al Parco Nazionale o per esplorare in kayak i dintorni.
Tra le città coloniali di epoca francese meglio preservate si cita Battambang: una destinazione rilassante che permette l’esplorazione dei dintorni ricchi di altri templi e paesaggi coltivati per riso e caffè.
Per assaporare una Cambogia più autentica, rurale e aspra tra risaie e palme da zucchero si consiglia la visita a Mondulkiri, una regione abitata dalla fiera popolazione dei bunong che praticano l’animismo e il culto degli antenati. La natura è selvaggia e preponderante: una passeggiata nella giungla del vicino parco naturale vi mette a contatto diretto con elefanti, scimmie, gibboni e il sottofondo delle roboanti cascate di Seima.
Un viaggio avventuroso è sicuramente l’itinerario del Mekong discovery Trail a nord di Kratie che si snoda lungo il fiume Mekong con pernottamenti nei villaggi sulle rive del fiume e presso le abitazioni dei locali. Un modo per conoscere da vicino la vita quotidiana e il cibo autentico cambogiano come l’amok, pesce al forno con citronella, peperoncino e cocco, i frutti di mare e granchi aromatizzati al pepe di Kampot, i noodles, i bobor – un porridge di riso -, ma anche tarantole fritte e grilli arrostiti.